Elsi, Pepé e l'orto più bello


In una valle verde vieni con me
a vedere cosa fanno Elsi e Pepè.

Vivono tra alberi, fiori ed animali
e le loro giornate non sono banali.

SSST eccoli li vedo arrivare
capiamo assieme cosa stanno a fare.

Corre Pepé dal suo papino
vuole per sé un angolo di giardino.

“Che ci devi fare, mio caro bambinello?”
“Se me lo dai ci faccio un orticello.”

Prende il papà la nuova  motozappa
scava un solco e le vecchie radici strappa.

“Ecco ora la terra è pronta da coltivare.
E dimmi un po’ che cosa ci vuoi piantare?”

“Pomodori di ogni modello
 peperoni, melanzane un po’ di questo e un po’ di quello.”

Ride il papà del suo bambino
e lo manda con Elsi al mercatino.

Lì i due bambini si fanno affascinare
ed ogni sorta di ortaggio vogliono comprare.

Finisce così tutto in un gran litigio
e tornano a casa d’umore grigio.

“Come farete senza piante a fare l’orto?”
chiede il papà cercando di capire ragione e torto.

Parlano i due in coro e in modo confuso
il papà si stufa e dichiara il caso chiuso.

Piangono ora i due fratellini
perché senza orto si sentono cretini.

Promettono allora di comportarsi bene
e di comprare le piante assieme.

Tornano i due dal mercato con una busta piena
e si mettono a piantare di gran lena.

“Ora ci vuole una bella innaffiata
per far crescere anche l’insalata.”

Pepé e Elsi si guardano soddisfatti
han lavorato al loro pezzo di orto  come dei matti.

Passano i giorni e le piante crescono
prima i fiori  e poi i frutti escono.

Saltano di gioia i due bambini
corrono ai loro pezzi d’orto con i cestini.

E qui viene il bello della questione
le piante son cresciute e non c’è più distinzione.

“Questo l’ho innaffiato io, e pure quello.”
“Non è vero era mio sia questo che quello!”

Elsi e Pepé buttano a terra i loro cestini
ed ora con foga si azzuffano i due bambini.

 Nel sentirli la mamma strilla esasperata
“Non può ogni cosa esser motivo di litigata.”

Elsi e Pepé continuano la voce ad alzare
perché ognuno si vuole spiegare.

“Ho fatto io gli ortaggi più belli!”
“No, sono i miei e non di certo quelli!”

Stufa la mamma se li prende tutti
pomodori, peperoni, belli e brutti.

Lascia così i bambini da soli a urlare
e passa mezz’ora prima che smettano di litigare.

Ed è solo allora che si accorgono muti
che la mamma ha rubato i loro frutti.

Corrono allora  in casa davvero preoccupati
a scoprire la mamma dove li ha portati.

Ma quando arrivano nella grande cucina
non trovano neanche una melanzanina.

Bolle la pentola sopra al fuoco
e l’odorino è  da gran cuoco.

“Forza, coraggio le mani andate a lavare
che ormai, ci siamo, è pronto da mangiare.”
dice la mamma con un bel sorriso
mentre i bambini si fan rossi in viso.

Ora seduti da ragazzi beneducati
si gustano i cibi dalla mamma preparati.

Si divertono i due bambini
a scartare le loro verdure nei piattini.

“Sai che ti dico, mio caro fratello Pepé
belle o brutte queste verdure piacciono a me e a te”
comincia allora la sorellina a parlare
“non aveva proprio senso litigare”.

“Perché - le fa eco Pepé -
son buone a pezzi o a puré.”
“E non importa quanto siano belle
nè se siano mie queste oppure quelle.”

Poi ci van giù di gran cucchiaiate
felici di averle così ben coltivate.

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